In cammino...

           
 

Solo entrando in relazione e donando...

Forse c'è ancora qualcuno che vorrebbe una conoscenza puramente "oggettiva" di Dio, per poter dire come è fatto, quando si vede...
In realtà, lo si può conoscere soltanto
vivendo, entrando in relazione e donandosi...
La via di accesso è quella di Gesù, che ama e si dona senza rimpianti.
 
E allora scopriamo di non essere da soli...

Il nostro "Creatore" ci educa...

Dio, il nostro "Creatore", ci "educa", aiuta ciascuno a trovare la propria strada nella vita, con eventi e parole, nel vissuto quotidiano, e si fa conoscere...
Ogni persona è sempre educabile: capace di crescere, di migliorare il proprio potenziale umano, di sviluppare le proprie capacità e attitudini personali, di modificare relazioni e prospettive, di scoprire e proporsi nuovi significati e valori.
Ma, ovviamente, rimane anche la nostra capacità di comprensione, la nostra libertà... e la nostra scelta...

C'è un passo del Cantico di Mosè (Dn 32, 10-12) che descrive così l'azione educativa di Dio per il suo popolo:

Egli lo trovò in una terra deserta,
in una landa di ululati solitari.

Dio trova dunque il suo popolo in una terra deserta... è lì che lo trova, nella sua situazione reale, nell'ambiente in cui vive non altrove, lontano,...

Lo educò, ne ebbe cura, lo allevò,
lo custodì come pupilla del suo occhio.

Dio "circonda" il suo popolo, lo segue e lo nutre facendolo crescere con amore.
Ma non basta: gli comunica la vera intelligenza per scoprire qual è il progetto di Dio nella storia.

Come aquila
che veglia la sua nidiata
che vola sopra i suoi nati
egli spiegò le sue ali e lo prese
lo sollevò sulle sue ali.

Il Signore lo guidò da solo,
non c'era con lui alcun Dio straniero.

L'azione educativa comporta dei momenti di rottura col passato (l'uscita dalla terra deserta, dalla landa di ululati solitari) ma anche la nostra "collaborazione" e una "elevazione" profonda (lo sollevò sulle sue ali);

... ed esige una fiducia assoluta e incondizionata...


In cammino...

Le vicende della vita non sono unicamente positive: sono anche vicende negative. Accanto all'ubbidienza alla guida di Dio, sta anche la disubbidienza ("Non osservarono l'alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge"). Accanto agli esiti positivi sta anche il castigo ("All'udirli il Signore fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe").
Il cammino educativo non ha mai uno svolgimento tranquillo: è segnato dalla resistenza e dalla ribellione...

Come dice Paolo agli Ebrei (12,7-11): "E' per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli... Certo ogni correzione sul momento non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia per quelli che sono stati addestrati" .
   

verso la libertà...

Il cammino educativo che Dio fa percorrere all'uomo tende a fargli gustare la libertà autentica. Dio "fa uscire" (= Esodo) il suo popolo dalla terra della schiavitù per farlo entrare in quello della libertà.
Gesù dichiara con autorevolezza che soltanto la verità ci può rendere veramente liberi (cfr. Giovanni 8, 31). Questa "verità" è il piano di Dio, è il suo progetto su di noi. E' libero chi accoglie con fiducia il disegno di Dio, chi sa e accetta che la sua vita gli è donata, che Dio lo ama e lo chiama a realizzarsi in pienezza a imitazione di Gesù, uomo che si realizza veramente.
E' libero, dunque, chi non è dominato dall'orgoglio, chi non è posseduto dalla ricchezza e dall'ossessione del consumo, chi non ha bisogno di sudditi per sentirsi importante, chi non teme di assumersi le proprie responsabilità: "Beati i poveri in spirito... Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia... Beati i puri di cuore. Beati gli operatori di pace... Beati i perseguitati per causa della giustizia" (Matteo 5, 3-10). Il contrario è paura della libertà, rinuncia alla libertà: anzi fuga dalla libertà.
 

Discernimento...
per fare una buona scelta...

Non occorre fare "esercizio" per arrivare a fare una buona scelta?
Ignazio de Loyola nei suoi Esercizi scriveva: "è proprio del cattivo spirito rimordere, rattristare, creare impedimenti, turbando con false ragioni affinché non si vada avanti... In tempo di desolazione non fare mai mutamenti, ma si resti solidi e costanti nei propositi e nelle decisioni che si avevano il giorno precedente a tale desolazione o nella decisione che si aveva nella precedente consolazione".

Alla domanda: "perché Dio non ci rivela chiaramente ciò che vuole da noi?" non c'è una risposta. Ma, sicuramente, se giudichiamo ogni cosa alla luce del Vangelo, alla luce della croce, del discorso della Montagna, dell'amore gratuito di Gesù per gli amici e i nemici possiamo trovare la strada giusta.
Il Signore della vita vuole che dalla difficile storia che stiamo vivendo impariamo ad imitare Gesù umile, mite, paziente, a scoprire il suo immenso amore.
       


" Che cosa ha fatto Dio per te?..."

" Ha solo cambiato la mia vita, donandole gioia e pace! "

E allora? Apri le vele e "Prendi il largo"!