Alla scoperta del Creatore del mondo...

"Dunque, vi è qualche cosa che per tutti gli enti è causa dell'essere, della bontà e di qualsiasi perfezione.
E questo lo chiamiamo Dio
"
(Tommaso d'Aquino)

Ma è proprio solo questo Dio?
Ognuno di noi potrebbe inventarsi una sua immagine di Dio (Dio nessuno l'ha mai visto...!), magari che non scomodi troppo, che mi giustifichi e mi dia sempre ragione... e mi permetta di dire: "in fondo, io non sono peggiore degli altri"... ma, forse, non è così...

Che cosa chiede a me? mi chiede qualcosa?
Ho difficoltà a sentire qualcosa... e forse dovrei trovare il tempo per cercarlo... Comunque, fondamento della vita è proprio quest'esigenza di senso che abita dentro di noi.

Dio è solo un'esigenza, un'esigenza per qualcuno?
Forse non è tanto un'esigenza che qualcuno sente e qualcuno no, quanto un dono che ci viene dato: l'offerta di una relazione a cui possiamo con libertà decidere di corrispondere.

E se il Creatore fosse Qualcuno che tanti anni fa ha fatto qualcosa per la vita del mondo e poi è sparito?
Non è sufficiente "sapere" che c'è una causa prima! E se Dio fosse sempre presente?

           
 

Iniziamo dal dire quello che non è.
Dio (chiamiamolo con il nome che gli hanno dato i nostri padri) forse non è quello che mi veniva dipinto quand'ero bambino (colui che ti vede sempre, anche quando i grandi non ti vedono, e ti punisce o ti castiga; Qualcuno con gli stessi sentimenti dei grandi, dei potenti del mondo, che non vorrei certo incontrare per cui cambio strada e lo evito...).

Dio non è neanche colui che ha fatto il mondo e poi è partito, abbandonandoci al nostro destino, impassibile di fronte al mondo. E neppure il tappabuchi invocato come soluzione per problemi conoscitivi umanamente insolubili.

È invece possibile tornare a pronunciare il nome di Dio, ma senza profanarlo, senza ridurne cioè l’azione a quella di un ente in mezzo ad altri. Si tratterà piuttosto di vederlo come l'origine dell’essere, come lo spazio delle possibilità sempre aperte, come la Parola che interpella il reale per farne emergere tutta la ricchezza di potenzialità.

 
   
Nessuno di noi ha fatto nulla per fare il mondo così com'è: non siamo stati noi a posizionare il sole alla giusta distanza dalla terra in modo da darci la giusta temperatura,..., non siamo stati noi a mettere insieme qualche ammasso di cellule e DNA per costruirci,...

Solo Dio poteva decidere di farci il dono della vita, e se ci sono volute 3 generazioni di stelle solo per preparare gli elementi chimici fondamentali della vita non è stato un dono da poco!
E ci ha fatti "liberi" e "autocoscienti", a costo della sua stessa libertà. Dandoci la possibilità di scegliere, anche di distruggere la vita, la terra, tutto quello che Lui ha fatto (e basterebbe qualche atomica! vedi Hiroshima,..) ha infatti, in qualche modo, limitato il suo stesso potere e conoscenza.

La grande novità!

Dio vuole entrare in comunione con il suo popolo, vuole comunicare con lui in uno spirito di reciprocità e dì mutua appartenenza, di "alleanza".
Tutte le pagine della Scrittura biblica risuonano di questa volontà divina: Dio vuole donare, donarsi.
L'iniziativa è sempre di Dio, il quale offre, per puro amore e in perfetta gratuità, liberazione, sicurezza, certezza per il futuro.

A tale iniziativa libera e gratuita del Dio vivente è chiesta una risposta libera e grata.

"Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli - ma perché il Signore vi ama. Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio è Dio, il Dio fedele" (Deuteronomio 7, 7-9).
Qual è la nostra risposta?
Il dono della comunicazione può essere rifiutato.
Il primo passo verso il rifiuto è la diffidenza, la paura che l'altro non comunichi davvero in gratuità, ma abbia qualche interesse nascosto...
(vedi Genesi 3,1)
 
 
Eppure, data la mia limitatezza, ho bisogno dell'aiuto di qualcuno che mi sappia dare qualche indicazione in più (non basta uno che sappia parlarmi di Dio; deve essere qualcuno che con la propria vita, con quello che ha fatto dimostri di aver avuto una relazione particolare con Dio)
Ho cercato a lungo qualcuno con queste caratteristiche e nessuno più di lui mi sembra possederle.

E' proprio Gesù di Nazaret, il Signore, l'Emmanuel, colui nel quale Dio (che è come il Silenzio, il mistero nascosto che sta all'origine del comunicare) si esprime e si fa conoscere. Gesù in tutta la sua vita non ha voluto fare altro che rivelare il Padre: "Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini" (Giovanni 17,6).


E allora voglio conoscere che cosa ha da dire a me Gesù, il Signore...